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martedì 26 giugno 2012

I "Cantacronache"





Cantacronache è stato un gruppo di musicisti, letterati e poeti, sorto a Torino nel 1957 con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone attraverso l'impegno sociale. Oltre i fondatori Sergio Liberovici e Michele L. Straniero, vi si distinsero, con diversi ruoli e apporti interni, Emilio Jona, Fausto Amodei, Giorgio De Maria, Margot Galante Garrone, Mario Pogliotti. Sono considerati tra i precursori dell'esperienza dei cantautori italiani; così si è espresso su di loro Umberto Eco:

« Se non ci fossero stati i Cantacronache e quindi se non ci fosse stata anche l'azione poi prolungata, oltre che dai Cantacronache, da Michele L. Straniero, la storia della canzone italiana sarebbe stata diversa. Poi, Michele non è stato famoso come De André o Guccini, ma dietro questa rivoluzione c'è stata l'opera di Michele: questo vorrei ricordare »

(Umberto Eco)
Ben presto il gruppo di Cantacronache si concentrò nella produzione di testi e musiche che descrivevano, e spesso denunciavano, una realtà molto diversa da quella fotografata dalla canzone italiana di allora e dall'industria discografica.
Nell'arco di circa cinque anni sarebbero nate decine di nuove canzoni con l'apporto, per i testi, di scrittori e intellettuali di spicco come Italo CalvinoFranco FortiniGianni RodariUmberto Eco, oltre a Straniero e ai già citati Jona e De Maria. Le musiche erano perlopiù di Liberovici e di Amodei (a sua volta cantautore in senso moderno), ma contributi non secondari furono dati da altri compositori dell'area "colta" quali Fiorenzo CarpiGiacomo ManzoniValentino Bucchi. Tra gli interpreti si avvicendarono Franca Di RienzoPietro ButtarelliEdmonda AldiniSilverio PisuGlauco Mauri, oltre gli stessi autori Amodei, Straniero, Margot, Mario Pogliotti e Duilio Del Prete.
Il brano forse più famoso del repertorio è, ancora oggi, Per i morti di Reggio Emilia, composto e inciso da Fausto Amodei all'indomani della strage di Reggio Emilia del 7 luglio1960. Celebri anche Dove vola l'avvoltoio? e Oltre il ponte, entrambe con testo di Italo Calvino e musica di Sergio Liberovici, e La zolfara (testo di Michele L. Straniero e musica di Fausto Amodei), portata contemporaneamente al successo da Ornella Vanoni.
Il gruppo di Cantacronache si dedicò contestualmente anche al recupero della canzone politica e della Resistenza, proponendo anche su disco brani sociali della tradizioneanarchicasocialista e perfino giacobina italiana. Lavori analoghi vennero svolti sui repertori di protesta di quei paesi che nei primi anni Sessanta vivevano situazioni politico-sociali fortemente critiche anche in rapporto agli equilibri mondiali (AlgeriaCubaSpagnaCongoAngola).

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