Cantacronache è stato un gruppo di musicisti, letterati e poeti,
sorto a Torino nel 1957 con lo scopo di valorizzare il mondo
della canzone attraverso l'impegno sociale. Oltre i fondatori Sergio
Liberovici e Michele L. Straniero, vi si distinsero,
con diversi ruoli e apporti interni, Emilio Jona, Fausto Amodei, Giorgio De Maria, Margot Galante Garrone, Mario Pogliotti. Sono considerati tra i
precursori dell'esperienza dei cantautori italiani; così si è espresso su di
loro Umberto Eco:
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« Se non ci fossero stati i Cantacronache e
quindi se non ci fosse stata anche l'azione poi prolungata, oltre che dai
Cantacronache, da Michele L. Straniero, la storia della canzone italiana
sarebbe stata diversa. Poi, Michele non è stato famoso come De André o
Guccini, ma dietro questa rivoluzione c'è stata l'opera di Michele: questo
vorrei ricordare »
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(Umberto Eco)
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Ben presto il gruppo di
Cantacronache si concentrò nella produzione di testi e musiche che
descrivevano, e spesso denunciavano, una realtà molto diversa da quella
fotografata dalla canzone italiana di allora e dall'industria discografica.
Nell'arco di circa cinque
anni sarebbero nate decine di nuove canzoni con l'apporto, per i testi, di
scrittori e intellettuali di spicco come Italo Calvino, Franco
Fortini, Gianni Rodari, Umberto Eco,
oltre a Straniero e ai già citati Jona e De Maria. Le musiche erano perlopiù di
Liberovici e di Amodei (a sua volta cantautore in senso moderno), ma contributi
non secondari furono dati da altri compositori dell'area "colta"
quali Fiorenzo Carpi, Giacomo
Manzoni, Valentino Bucchi. Tra gli interpreti si
avvicendarono Franca Di Rienzo, Pietro Buttarelli, Edmonda
Aldini, Silverio Pisu, Glauco Mauri,
oltre gli stessi autori Amodei, Straniero, Margot, Mario
Pogliotti e Duilio Del Prete.
Il brano forse più famoso
del repertorio è, ancora oggi, Per i morti
di Reggio Emilia, composto e inciso da Fausto Amodei
all'indomani della strage di Reggio Emilia del 7 luglio1960. Celebri anche Dove vola l'avvoltoio? e Oltre il
ponte, entrambe con testo di Italo Calvino e musica di Sergio
Liberovici, e La zolfara (testo di Michele L.
Straniero e musica di Fausto Amodei), portata contemporaneamente al successo da Ornella
Vanoni.
Il gruppo di Cantacronache
si dedicò contestualmente anche al recupero della canzone politica e della
Resistenza, proponendo anche su disco brani sociali della tradizioneanarchica, socialista e
perfino giacobina italiana. Lavori analoghi
vennero svolti sui repertori di protesta di quei paesi che nei primi anni Sessanta vivevano
situazioni politico-sociali fortemente critiche anche in rapporto agli
equilibri mondiali (Algeria, Cuba, Spagna, Congo, Angola).
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