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domenica 25 agosto 2013

IMPORTANTE A TUTTI I CORISTI


Caro coro noi saremo presenti con le nostre canzoni 

La cerimonia per Federico Vincenti si svolgerà MARTEDI' 27 AGOSTO ORE 14 IN PIAZZALE CAVEDALIS A UDINE.

Ci rendiamo conto del poco preavviso ma chiediamo a chi potrà esserci di trovarci al Circolo Arci MissKappa LUNEDI' 26 AGOSTO ALLE ORE 19.00 per fare almeno un pò di prove.

UN SALUTO RESISTENTE A FEDERICO VINCENTI


E’ morto a 91 anni Federico Vincenti

A Udine, era uno dei leader storici del movimento partigiano in Friuli, nonchè presidente dell’Anpi provinciale dal 1964. Era stato ricoverato venerdì notte
    UDINE. E’ morto Federico Vincenti, uno dei leader storici del movimento partigiano in Friuli, nonchè presidente dell’Anpi (associazione nazionale partigiani italiani)provinciale dal 1964.
    E’ spirato nella notte dopo che venrdì era stato ricoverato in ospedale a Udine. Aveva 91 anni, essendo nato l’11 gennaio 1922.
    Quella di Vincenti è stata una vita dedicata interamente alla lotta per la libertà e alla difesa del movimento partigiano e dei suoi valori. Una vita avventurosa come poche, contrassegnata dal rifiuto di ogni ingiustizia e prevaricazione.
    All’inizio della Seconda guerra mondiale, Federico Vincenti, diciottenne, fu imbarcato nella torpediniera Sirtori come sottocapo meccanico. La nomina era frutto della sua preparazione professionale, conseguita prima come studente dell’istituto Zanon (allora con sede in piazza Garibaldi) e poi al corso biennale a Venezia per meccanici della Marina militare.
    Il Sirtori, di base a Tripoli, era utilizzato come cacciasommergibili, scorta convogli e per il soccorso dei naufraghi della Marina italiana purtroppo numerosi nel Mediterraneo. Nella primavera del ’43, il Sirtori, proveniente da Biserta, era ancorato al porto di Taranto e l’equipaggio in libera uscita era sparso per la città.
    Un gruppo, con Vincenti, entrò in un locale pubblico in cui c’erano dei militari tedeschi che volevano cacciarli, perché consideravano quello «il loro locale». Ne nacque una rissa, poi i marinai rientrarono a bordo, ma furono tutti arrestati per «disobbedienza e insubordinazione» e rilasciati dopo qualche mese in attesa di processo.
    Dopo la liberazione del Sud, quei marinai, antitedeschi nell’animo, come si è visto, erano pronti all’azione contro i nuovi nemici.
    Sbarcato a Lissa, Vincenti entrò a far parte della marina partigiana, una flottiglia di barche armate che, navigando furtive tra le isole della Dalmazia, attaccavano con tattiche di guerriglia imbarcazioni tedesche e presidi.
    Per l’attività nella seconda guerra mondiale Vincenti è stato decorato di tre Croci di guerra e del Distintivo d’argento «per lunga navigazione in acque nemiche imbarcato su siluranti» dal ministero della Difesa italiano e insignito dell’ordine della Fratellanza e Unità con serto d’oro dalla Repubblica jugoslava.
    Inoltre, fu nominato membro d’onore dell’Association française d’anciens volontaires et resistents garibaldiens. Rientrò in Italia alla fine del ’45 insieme alla compagna della sua vita, Anna Jurinic, partigiana conosciuta durante la guerra, morta due mesi fa.
    Si iscrisse all’Anpi, Associazione alla quale dedicò la vita e della quale era presidente di Udine ininterrottamente dal 1964 (in precedenza ne è stato segretario provinciale).
    Ha svolto importanti funzioni anche nell’Anpi nazionale (come membro del Comitato nazionale e vice-presidente fino al 2010) che rappresentò anche, come capodelegazione, alla celebrazione a Mosca del 25esimo anniversario della liberazione d’Europa dal nazi-fascismo.
    Il compito principale dell’Anpi, dopo la fine della guerra fredda, divenne quello della custodia della memoria e del bagaglio di valori della Resistenza, un impegno di grande valore civile.

    attenzione

    entro oggi domenica 25 agosto vi arriverà una mail molto importante tenete d'occhio la vostra casella di posta

    giovedì 1 agosto 2013

    Cantare in coro fa bene al cuore

    articolo da leggere

    http://scienza.panorama.it/salute/Cantare-in-coro-fa-bene-al-cuore


    Chi fa parte di un coro probabilmente già lo sa: cantare insieme può essere un’esperienza positiva, non solo dal punto di vista psicologico, ma anche fisico. Questa sensazione di benessere può avere anche un fondamento scientifico?
    È la domanda che si sono posti i ricercatori svedesi dell'Università di Göteborg, che hanno studiato e analizzato le frequenze cardiache dei membri dei cori della città, e la risposta adesso è sicura: cantare in coro ha effetti benefici anche sul nostro fisico.

    La ricerca, pubblicata sulla rivista Frontiers in Neuroscience, dimostra che la musica ha effetti calmanti sul cuore, e  questi effetti aumentano quando si canta all’unisono con altre persone.
    Per lo studio i ricercatori hanno utilizzato degli elettrodi nell'orecchio dei cantanti, collegati a dei cardiofrequenzimetri: appena il coro inizia a cantare, il battito cardiaco dei singoli cantanti rallenta. Si tratta di una conseguenza del tipo di respirazione, che quando si canta viene maggiormente controllata e rallentata. Il canto, soprattutto quello in coro, è una sorta di "respirazione guidata" che modifica anche la funzione cardiovascolare
    Il musicologo Bjorn Vickhoff  , che ha guidato il progetto, spiega che il cuore rallenta il suo ritmo durante la fase di espirazione. Ma quello che ha più colpito i ricercatori è che in pochissimo tempo le frequenze cardiache dei coristi si sincronizzano tra loro. Le linee dei cardiofrequenzimetri, che durante le prime battute del canto registrano segnali molti diversi, iniziano rapidamente a disegnare una serie di picchi uniformi: una sorta di ritmo comune che segue il ritmo della canzone.
    Quasi come se, lo sforzo dei cantanti per cercare una sincronia comune della voce, si rifletta anche sul fisico e quindi sul cuore. 
    Secondo i ricercatori svedesi il coro, ora che i suoi benefici sono stati dimostrati scientificamente, potrà essere utilizzato in alcune terapie riabilitative e come supporto per la riduzione di alcuni tipi di dolore e dell'ansia.