Era la canzone della formazione partigiana ossolana
comandata da Filippo Beltrami, noto come ''il Capitano''. Essa venne poi
adottata dalla Divisione alpina ''Filippo Beltrami'', autonoma.
Le parole vennero scritte dal comandante partigiano Alfredo Di Dio, che prese lo spunto, sia per il testo sia per la melodia, da una preesistente canzone dei bersaglieri, peraltro cantata anche in altri corpi (per esempio in aviazione. Inf. Cesare Bettini, Vedi all'Istituto de Martino nel fondo Ricerca Adda il nastro ceB mlB/6, reg. Cassano d'Adda, Milano, 17 maggio 1973). Durante la prima guerra mondiale conobbe delle varianti legate al fenomeno della diserzione. Ne e' un esempio la lezione riportata - testo e musica - in C. NOLIANI, Canti del popolo triestino, Trieste, Libreria Internazionale ''Italo Svevo'', 1972, p.286, che si dice essere formata da strofe filtrate dal fronte e ritenute popolarissime, a Trieste, nel primo dopoguerra. Ne riportiamo il testo: ''Marciam, marciam / marciam, mi bate il cuor. / S'acende la fiama, / la fiama de l'amor / quando vedo un disertor / scampar ! / / Lontan, lontan / xe i nostri disertor / S'acende la fiama / ecc, ''). Il canto che servi' da modello a Di Dio trova la sua piu antica ascendenza in una canzonetta ottocentesca riportata da un foglio volante, che ha sul frontespizio il ritratto di Alessandro Ferrero di Lamarmora e si intitola ''Il bersagliere, nuova canzonetta a spese di Petrino Giuseppe'', Tipografia M.Artale di Torino, via Vittoria 17 (vedilo ora pubblicato in Le canzonette the fecero 1'Italia scelte e commentate da Emilio Jona. Milano, Longanesi 1962). Sembra comunque che Di Dio si sia limitato ad adattare alla nuova situazione della guerra partigiana le parole di una delle lezioni del vecchio canto bersaglieresco senza aggiungervi molto di suo.
(C. Bermani e L. Betri, note al disco ''I Caprara tra citta' e campagna'', 1974)
Marciar marciar
Marciar mi batte il cuore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
Quando vedo un partigian passar
Un partigiano vorrei sposar
E sotto il Sole ardente
Col passo accellerato
Cammina il partigiano
Con lo zaino affardellato
Cammina il partigiano
Che stanco mai si sente
Cammina allegramente
Con gioia e con ardor
Marciar marciar
Marciar mi batte il cuore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
Quando vedo un partigiano passar
Non c'e' tenente ne' capitano
Ne' colonnello ne' generale
Questa e' la marcia dell'ideal dell'ideal
Un partigiano vorrei sposar
Le parole vennero scritte dal comandante partigiano Alfredo Di Dio, che prese lo spunto, sia per il testo sia per la melodia, da una preesistente canzone dei bersaglieri, peraltro cantata anche in altri corpi (per esempio in aviazione. Inf. Cesare Bettini, Vedi all'Istituto de Martino nel fondo Ricerca Adda il nastro ceB mlB/6, reg. Cassano d'Adda, Milano, 17 maggio 1973). Durante la prima guerra mondiale conobbe delle varianti legate al fenomeno della diserzione. Ne e' un esempio la lezione riportata - testo e musica - in C. NOLIANI, Canti del popolo triestino, Trieste, Libreria Internazionale ''Italo Svevo'', 1972, p.286, che si dice essere formata da strofe filtrate dal fronte e ritenute popolarissime, a Trieste, nel primo dopoguerra. Ne riportiamo il testo: ''Marciam, marciam / marciam, mi bate il cuor. / S'acende la fiama, / la fiama de l'amor / quando vedo un disertor / scampar ! / / Lontan, lontan / xe i nostri disertor / S'acende la fiama / ecc, ''). Il canto che servi' da modello a Di Dio trova la sua piu antica ascendenza in una canzonetta ottocentesca riportata da un foglio volante, che ha sul frontespizio il ritratto di Alessandro Ferrero di Lamarmora e si intitola ''Il bersagliere, nuova canzonetta a spese di Petrino Giuseppe'', Tipografia M.Artale di Torino, via Vittoria 17 (vedilo ora pubblicato in Le canzonette the fecero 1'Italia scelte e commentate da Emilio Jona. Milano, Longanesi 1962). Sembra comunque che Di Dio si sia limitato ad adattare alla nuova situazione della guerra partigiana le parole di una delle lezioni del vecchio canto bersaglieresco senza aggiungervi molto di suo.
(C. Bermani e L. Betri, note al disco ''I Caprara tra citta' e campagna'', 1974)
Marciar marciar
Marciar mi batte il cuore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
Quando vedo un partigian passar
Un partigiano vorrei sposar
E sotto il Sole ardente
Col passo accellerato
Cammina il partigiano
Con lo zaino affardellato
Cammina il partigiano
Che stanco mai si sente
Cammina allegramente
Con gioia e con ardor
Marciar marciar
Marciar mi batte il cuore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
Quando vedo un partigiano passar
Non c'e' tenente ne' capitano
Ne' colonnello ne' generale
Questa e' la marcia dell'ideal dell'ideal
Un partigiano vorrei sposar
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