Figli dell’officina" è un inno divenuto tradizionale
del movimento anarchico. Il testo originale fu scritto da Giuseppe Raffaelli e
Giuseppe Del Freo, anarchici carraresi, nel 1921, mentre si preparavano ad
affrontare le squadracce fasciste con gli "Arditi Del Popolo". La
musica deriva da un canto popolare. Nel periodo della resistenza, durante la
Seconda Guerra Mondiale, fu ripreso dai partigiani "rossi" del nord
Italia. Nel 1999 è stato ripreso (con modifiche) dalla band italiana Modena City
Ramblers, all’interno dell’album "Fuori campo". - Girodivite -
Canti anarchici
Ricordiamo anche l'interpretazione di Giovanna Marini assieme al Gruppo Popolare di Brancaccio (Palermo); ma è anche nel repertorio della Banda Bassotti, degli Assalti Frontali e di qualsiasi altro gruppo che ancora non si è arreso. Figli dell'officina fu intonata dagli anarchici ai funerali di Franco Serantini. Al momento della loro condanna, nel giugno 1968, Sante Notarnicola, Pietro Cavallero e Adriano Rovoletto si alzarono intonando questo canto.
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